giovedì 7 agosto 2014

Recensione "Sette minuti dopo mezzanotte" di Patrick Ness

Ero indecisa, quando ho iniziato a leggerlo, se fare o no la recensione di questo libro perché sul retro di copertina c'è la dicitura "dai 12 anni in su".
Mi sono sentita veramente una schifezza per aver pensato una cosa del genere, dopo averlo finito. Non si può non recensire un capolavoro del genere. E' un libro per adulti, non per bambini. E' troppo crudo, troppo triste e troppo profondo. Se siete di lacrima facile, verso la fine avrete bisogno di un tergicristalli, non di un semplice fazzoletto.

Il mio voto è 5/5, nella maniera più assoluta.

TITOLO: Sette minuti dopo la mezzanotte
Autore: Patrick Ness
Titolo originale: "The Monster Calls"
Editore: Mondadori
Anno:2012

L'idea originale del libro è di Siobhan Dowd, che è morta prima di poterla rendere un racconto. Patrick Ness ha ricevuto il testimone.


Trama:
Conor è un ragazzino che deve assumersi troppe responsabilità per la sua età. Sua madre è visibilmente malata e suo padre ha una nuova famiglia al di là dell'Atlantico. Sua nonna la vede raramente.
Una notte, sette minuti dopo la mezzanotte, il tasso che ombreggia il cimitero al di là della ferrovia che passa accanto a casa sua, prende vita e cammina, raggiungendo la sua finestra aperta. Non è un semplice albero, ma un vero e proprio mostro, di quelli con gli occhi rossi, quelli che, si dice, uccidano. Conor non ne ha paura, anche se dovrebbe averne. Ma lui, a suo dire, ha "visto di peggio".
Il mostro lo avverte che verrà a trovarlo molte volte, perché deve raccontargli tre storie su tre episodi che lo hanno costretto a prendere vita e a camminare, come in quel momento. Ma poi toccherà a Conor raccontare non tanto una quarta storia, ma la verità. Quella che Conor nasconde a tutti, anche a se stesso, quella che lo viene a trovare tutte le notti nei sogni e lo terrorizza....

Commento:
Devo dire che all'inizio credevo fosse uno di quei racconti stile "Canto di Natale" di Charles Dickens, con i tre racconti (o i tre fantasmi) che vengono e ti fanno cambiare opinione o ti obbligano a cambiare atteggiamento.  Mi sono totalmente ricreduta e l'ho apprezzato come non mai. E' di una profondità disarmante. Il bambino che si trova a combattere suo malgrado con la malattia della madre che non può far altro che personificarsi in un mostro, la paura della morte e il "ho visto di peggio". Ma non è solo questo. Ogni personaggio ha una personalità che spicca. C'è il padre, che non puoi non odiarlo per ciò che ha fatto, ma lo apprezzi per essere in parte ritornato indietro per un po'. Adori la nonna, una di quelle moderne, che di distrugge tra un nipote che vede i mostri e una figlia malata. E non puoi non adorare Lily, la bambina con un lato oscuro, come ce l'hanno tutti. Harry, il bullo, è il personaggio che più mi ha lasciato sconcertata. Ha una malignità che va oltre le botte, oltre anche il potere degli insegnanti, che, dicono di lui, "diventerà primo ministro".
Ammetto di aver adorato il mostro-tasso. Il tasso è l'albero della morte per la cultura anglosassone. La sua linfa e la sua corteccia sono importanti per molti chemioterapici, ma le sue bacche sono tra le più velenose in natura. Il mostro non è "buono" e tantomeno "cattivo". Non è neanche un misto di tutto questo. E' un giudice implacabile, uno di quelli che non applica le regole, ma le crea. Ti obbliga ad esprimere ciò che sei veramente, così come fa la morte, quando te la trovi davanti.
Questo è un libro che puoi leggere a 12 anni, ma sarai costretto a rileggerlo anche da adulto per apprezzare tutte le sfumature e non solo la tristezza della morte.

Non ho amato il cambio di titolo dall'inglese all'italiano. Il mostro infatti non si presenta solo 7 minuti dopo la mezzanotte, ma anche 7 minuti dopo mezzogiorno, a volte. Perciò avrei apprezzato di più la semplice traduzione del titolo in inglese.

Francesca

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